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Il mestiere del giardiniere, le mani sempre immerse nella terra, in costante contatto con la natura, potrebbe apparire idilliaco se rapportato agli affanni della vita sull'asfalto; ma niente, secondo Karel Capek, e più lontano dalla realtà. Autore acclamato e prolifico (e giardiniere), Capek tratteggia una memorabile psicologia di questo tipo umano, infestata da problemi e tribolazioni, manie di grandezza in angusti giardinetti cittadini, gelo e siccità che si ripresentano mese dopo mese con la quieta inesorabilità dell'eterno ritorno. Un acuto resoconto, scritto meravigliosamente e pervaso di ironia e comicità, che tramite la descrizione della lotta eroica contro temibili nemici (come la pompa per annaffiare o i pidocchi delle rose) costruisce una riflessione utile a giardinieri e non, perché per comprendere cosa sia il giardinaggio occorre interrogarsi, senza prendersi troppo sul serio, sulla complessità della natura umana.